Quando sentivo le mie amiche neomamme parlare di succhietti e biberon non mi ero fatta grandi problemi, non mi ero domandata quando servisse acquistarli, né come scegliere il prodotto giusto. Forse perché non immaginavo ne esistessero in commercio così tanti.
Ora che si sta avvicinando il giorno in cui nascerà la fagiola, e che pareri e consigli si accavallano sovrapponendosi come i bastoncini dello Shangai, ho deciso che era giunto il momento di informarsi e fare acquisti. Volevo andare sul sicuro e ho chiesto a mia sorella la marca che aveva utilizzato lei con mio nipote. So che ci si era trovata bene e non volevo rischiare di tentare con qualcosa di nuovo, anche se in realtà tu mamma/papà puoi pure scegliere quello che esteticamente ti sembra il modello giusto, ma sarà il tuo pargolo a dire se va bene o no, sputandolo fuori in meno di 5 secondi se non sarà di suo gradimento.
Per deformazione professionale ho curiosato in rete e ho preso un po’ di appunti, leggendo articoli interessanti come quest’intervista a Claudio Profeti, neonatologo presso l’Ospedale Pediatrico Anna Meyer, Azienda Ospedaliera Universitaria di Firenze. Ecco le cose che è importante sapere, prima di affrontare il tema “cuccio“.
Materiali: silicone o caucciù?
Ne esistono di silicone e di caucciù: il primo è un materiale sintetico, che resiste bene alla sterilizzazione, non si altera, dura parecchio ed è più indicato nei primi mesi di vita del bambino, quando l’igiene è fondamentale. Il caucciù, invece, è un derivato naturale, strutturalmente più poroso, assorbe odori e sapori e può più facilmente essere contaminato da funghi e batteri. Per questo gli esperti lo consigliano dopo i 4/6 mesi, quando il bambino inizia anche a mettere su i denti e quindi ha bisogno di qualcosa di più morbido e più resistente.
La forma del succhietto
A ciliegina, a goccia e anatomico. Quella a ciliegina è più simile al capezzolo della mamma, quindi anche qui consigliata per quando il bambino è ancora piccolo, le altre due (l’anatomico è in pratica una variante della goccia, con una curva verso il basso, per far sì che il succhietto si inserisca meglio nello spazio tra lingua e palato) sono per i più grandicelli, e sono più indicate per evitare problemi alla dentizione.
Quando dare il ciuccio la prima volta?
Per i bambini nati a termine ho letto in più interviste a pediatri e neonatologi che il ciuccio andrebbe dato al bambino verso la quarta/sesta settimana, quando cioè termina la cosiddetta fase della calibrazione e l’allattamento è ben avviato. Trattandosi, infatti, per succhietti e biberon di una modalità di suzione diversa rispetto a quella con il seno materno, è consigliato non creare confusione nel bambino. Esperti hanno rilevato che l’utilizzo troppo frequente e anticipato del ciuccio potrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) portare il neonato ad attaccarsi meno alla tetta, che sarebbe quindi meno stimolata a produrre latte e ciò causerebbe una riduzione l’allattamento naturale. Ma sono solo teorie.
In effetti, è stato riscontrato che il succhiare il ciuccio abbia forti proprietà analgesiche e tranquillanti nei bambini, soprattutto quelli nati pre-termine, in quanto rassicura e dà soddisfazione (non per niente in inglese il ciuccio si chiama “pacifier”). Quindi dovete un po’ calibrarvi sulla base delle reali esigenze del vostro piccolo e su quelle che sono le vostre sensazioni di mamma.
Un aiuto importante per ridurre il rischio di SIDS
La SIDS – Sudden Infant Death Syndrome o morte in culla – è il terrore di tutte le neomamme. Colpisce principalmente i bambini da 1 a 6 mesi di vita, ma per fortuna è molto rara. Studi e ricerche hanno portato negli anni ad aumentare l’informazione verso i genitori e a dare importanti suggerimenti per ridurne notevolmente il rischio. Uno di questi è proprio l’utilizzo del ciuccio durante la nanna. Con la suzione, infatti, il bambino ha maggiori probabilità di risvegliarsi se improvvisamente viene colpito da una apnea nottura, evitando così di incappare nel tragico arresto respiratorio. Una cosa, però, che ho scoperto proprio documentandomi, è che se il ciuccio cade durante il sonno non è necessario rimetterlo subito in bocca al bambino, perché automaticamente la suzione attivata dal succhietto persiste a lungo anche se questo non si trova più “al suo posto”. Quindi non correte ogni 5 minuti in camera del bebè, per vedere se ha perso il ciuccio. Credo che dei genitori sereni siano la prima cosa fondamentale per avere figli sereni.
Un vizio?
Tutti avremmo sentito dire da qualche parente o amico “se gli dai il ciuccio lo vizi, poi non glielo togli più” e altre intimidazioni del genere. Nonostante la mia enorme inesperienza nel settore, credo che tutto dipenda dall’utilizzo che se ne fa. Se usato con buonsenso, e dato solo in particolari momenti o situazioni (ad esempio per la nanna o per calmare una condizione di nervosismo acuto) l’uso del ciuccio può portare nel bambino una condizione di benessere e tranquillità. Non me ne vogliano certe mamme che potranno obiettare “per tranquillizzarlo io lo attaccatto al seno”, ecco, io sono dell’idea che la tetta è fondamentale per il nutrimento ma non è un gioco o un passatempo. Credo che il bello della maternità sia che ognuno è libero di viverla come meglio crede, e di agire senza sensi di colpa, condizionamenti o frustrazioni, per la propria felicità e per quella del piccolo.
Tornando agli specialisti, ho letto che l’utilizzo prolungato del succhietto dopo l’anno d’età può favorire l’insorgenza di otiti: la suzione prolungata, infatti, potrebbe portare al reflusso di secrezioni naso-faringee nella tuba di Eustacchio. Mentre per quanto riguarda i denti, sappiate che è molto peggio un bambino che si succhia il dito rispetto a uno che usa il ciuccio (fino ai 24 mesi), che il succhietto non andrebbe mai intinto nello zucchero che fa venire le carie fin da piccoli e che fino al primo anno di vita è assolutamente da evitare anche il miele, che potrebbe causare il botulino. Non mi sento di affrontare ora il tema di “come e quando togliere definitivamente il ciuccio”, lasciatemi godere ancora un po’ di questi bei momenti di pace.
Igiene e pulizia prima di tutto
Come dicevo prima, nei primi 6 mesi di vita l’aspetto legato all’igiene è fondamentale, in quanto il nostro piccolo ha un sistema immunitario ancora troppo immaturo e un contatto con microbi e batteri potrebbe essere molto pericoloso. Quindi il ciuccio va sterilizzato ogni giorno o quando cade in un ambiente sporco, facendolo bollire in acqua per cinque minuti o passandolo negli appositi sterilizzatori a vapore. Dopo i 6 mesi il problema si ridimensiona notevolmente e basta una passata sotto l’acqua. Discorso invece che vale sempre e comunque, è quello di non dare in bocca il ciuccio ai genitori, magari per fargli vedere che bravo è il papà che con quello si calma, perché nonostante la saliva contenga sostanze antibatteriche, può contenere anche batteri innocui per l’adulto ma dannosi per il bambino.
Prezzi e marche
Non mi metterò qui a fare la lista delle marche disponibili: se vi è capitato di passare nel reparto puericultura di un supermercato, di una farmacia o di uno store dedicato avrete avuto modo di vedere l’assortimento. Certo, districarsi e capire qual è il prodotto giusto non è semplice, come vi scrivevo all’inzio io sono andata sulla fiducia, sull’esperienza di altre mamme e sul passaparola, tutt’oggi uno dei più importanti strumenti di marketing. I prezzi variano dai 3 ai 10 euro a seconda del modello, della forma e della linea moda (pure qui ci sono le linee moda, OMG!)
La mia scelta: MAM
Anche se prima o poi mi verrà proposto qualche post a pagamento (ovviamente, varrà anche qui lo stesso discorso già fatto nella sezione principale de L’angolo dei Libri: nessuna recensione verrà fatta senza aver prima testato il prodotto, e il mio insindacabile parere sarà assolutamente sincero, in positivo o in negativo, a seconda dell’esperienza ricevuta, ndr) la mia scelta sul succhietto per la piccola è stata assolutamente personale. Come anticipato, ho scelto MAM dopo essermi documentata o dopo averne visto i risultati (positivi e rassicuranti) su mio nipote. Mentre spulciavo nella loro galleria prodotti mi sono imbattuta in questa interessante offerta: per tutto il 2015 nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa e fino a esaurimento scorte potrete acquistare il succhietto MAM START NANò e il biberon MAM FIRST BOTTLE da 130 ml a 4,99 euro (unica colorazione disponibile un neutro color sabbia). L’ho trovata, oltre che conveniente (solo il biberon costerebbe quasi 10 euro), intelligente e utile per avvicinarsi a una marca che non si conosce, a piccoli step.
MAM Start Nanò è un succhietto per neonati, senza Bisfenolo A come da direttiva europea, studiato e brevettato dopo un attento lavoro di squadra di pediatri, dentisti, ostetriche e ortodontisti. Si adatta perfettamente alla bocca del bambino, è in Silkonseta, un materiale morbido e vellutato, ed è dotato di una mascherina con ampi fori per la ventilazione.
Le premesse, quindi, sono buone: il giudizio finale, però , spetterà alla fagiola tra qualche mese. E voi, qualche succhietto avete acquistato per i vostri pargoli? Come vi siete trovati? Marche da consigliare o sconsigliare? Aspetto i vostri commenti, qui abbiamo bisogno di pareri e consigli.
Per i biberon, c’è tutto un discorso a parte: se volete saperne di più girate pagina (cliccando sul numero due qui in basso).
Gran parte di medici ed ostetriche consigliano di tenere ciuccio e biberon come “ultima spiaggia” dando l’esclusiva all’allattamento al seno (da preferire sempre e comunque). Come dicevi giustamente anche tu, per il primo mese/mese e mezzo è meglio evitare per non creare confusione di suzione al bambino. Usando il buon senso possiamo farcela! Anch’io ho scelto la linea MAM perché ho avuto un sacco di amiche-mamme entusiaste di questa marca. Proverò e ti saprò dire! 🙂
Esatto Ale, meglio aspettare se si può, e preferire il seno. Immagino sia impegnativo e a tratti snervante stare sempre con le “tette al vento” (passami l’espressione colorata) ma ne va del buon esito dell’attaccamento. Dai allora poi ci confronteremo su questi prodotti!
grazie per l’articolo davvero interessante. per unire l’utile al dilettevole, qualcuno sa percaso se esistono aziende che fanno biberon personalizzati dove poter incidere il nome del piccolo o una frase carina?